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Ci hanno cresciuto nell’idea che, a una certa età, si deve smettere di sognare e abbracciare una vita sicura e stabile, meglio se noiosa.
Ci hanno infarcito di storie a base di posto fisso, carriera, principi azzurri, matrimoni “per sempre” e frugoletti da crescere in case immacolate con la cucina splendente e il letto rifatto ad arte… come se queste cose fossero le uniche mete a cui tendere.
Ma cosa succede quando ci rendiamo conto che quelle narrazioni non hanno più senso per noi?
Noi, donne tra i 40 e i 60 anni, avanguardia del Cambiamento (con la C maiuscola), siamo diventate grandi a pane e convinzioni che già nei nostri 20/25 anni erano quanto meno stantie se non obsolete e ora ci ritroviamo nella così detta “mezza età” con il desiderio vibrante di realizzare i sogni che ci hanno scoraggiato a seguire da ragazze e senza aver ben chiaro come riuscirci visto che “ormai” siamo legate a questa vita che non ci appartiene.
Ci troviamo nella “mezza età” con matrimoni andati a rotoli da tempo anche se spesso ancora in essere sulla carta e posti fissi che erano talmente poco solidi e fissi da averci lasciato a casa alle prime avvisaglie di crisi (quella del 2008!)
Ci troviamo nella “mezza età” ma la nostra vita non ha nulla a che fare con quella dei nostri genitori o nonni quando avevano la nostra età di adesso.
Abbiamo tra i 40 e i 60 e intorno a noi nulla è stabile, nulla è fisso, nulla è certo…
Siamo dunque così “strane” se finalmente prendiamo il coraggio a due mani e molliamo tutte finte certezze e le convinzioni limitanti che ci hanno incatenato fin’ora e ci lanciamo a seguire e creare i nostri sogni?
Siamo dunque extraterrestri o pazze se decidiamo ora che la vita è nostra, che vogliamo spazi solo per noi stesse e vogliamo essere noi a decidere in che modo occupare il nostro tempo e come vivere la nostra vita?
Assolutamente no.
Siamo donne che riescono a vedere la grandiosità del tempo in cui stiamo vivendo, un tempo fatto di grandi cambiamenti e intriso di nuove energie, dove tutte quelle tra noi che sono in cammino lungo la propria “strada con un cuore” – come la chiama il don Juan di Castaneda – e tutte quelle tra noi che quella strada la stanno cercando con presenza e amore anche se ancora non l’hanno trovata, siamo chiamate a trasformarci al punto da poter essere esempio e guida per le nuove generazioni che vivranno la pienezza della nuova Era, quella “Età dell’Acquario” cantata negli anni ‘60 e che prende corpo, giorno dopo giorno, anche grazie a noi.
Fa un po’ paura, lo so bene, e tuttavia è anche così meravigliosamente elettrizzante pensare che le nostre azioni di oggi stanno creano non solo la nostra vita ma anche il mondo del futuro, che noi, qui, oggi, nei nostri 40/60 anni, siamo le Antenate delle generazioni future e che qui e adesso, con le nostre scelte e le nostre azioni, stiamo plasmando l’eredità spirituale e genetica che lasceremo loro.
Fa un po’ paura, lo so bene, come quasi sempre succede con l’idea del cambiamento, anche perché tra le convinzioni castranti con cui ci hanno cresciute c’è il famoso detto “chi lascia la strada vecchia per la nuova…” (di cui ho parlato QUI)
La buona novella è che non sei sola in questo viaggio!
Le anime in risveglio sono molte e sono ogni giorno di più e tra queste molte sono le persone che, essendo qualche passo avanti a te nel loro percorso di trasformazione, possono tenderti la mano e sussurrarti qualche trucco per vedere meglio la strada e superare i tratti incerti.
“Flow! – la Danza dell’Anima” ed io siamo qui, oggi, proprio per questo scopo:
accompagnarti per un tratto del tuo cammino, aiutandoti a vedere la luce che sei e a scoprire i tesori nascosti dentro di te con cui creare la vita di gioia, pienezza e soddisfazione che ti attende.
È il momento di rompere le catene del giudizio e del senso di colpa, di dare voce ai tuoi sogni, e di abbracciare una vita che è veramente tua.
Sei pronta a Scatenarti e liberare la donna straordinaria che hai dentro?
Allora resta sintonizzata perché nei prossimi racconti ti suggerirò qualche primo semplice passo per iniziare.
Nel frattempo che ne dici di scovare in rete o tra i tuoi vinili/CD “The Age of Aquarius”, spararla a tutto volume e danzarci su?
Let the sunshine, let the sunshine in, the sunshine in
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